Il coraggio è la seconda qualità fondamentale da coltivare in una relazione.
Questo post segue l’articolo sulla consapevolezza nella relazione, la prima qualità essenziale che ci aiuta a percorrere il sentiero della relazione.
A cosa serve il coraggio?
Quando incominciamo a sentirci più consapevoli all’interno della relazione, potrebbe non piacerci ciò di cui ci accorgiamo.
Quando vediamo i nostri limiti, i difetti dell’altro, le imperfezioni della relazione, possono affiorare in noi sentimenti problematici, potremmo essere tentati di distogliere lo sguardo e ripiombare nell’inconsapevolezza.
Non basta solo vedere ciò che accade, è importante essere disponibili ad espanderci verso l’esperienza e sentirla, attraversarla, lasciare che ci tocchi.
Quando scrivo “sentirla” intendo porre l’accento sulla capacità di utilizzare il felt sense (che cos’è il felt sense?) e ricondurre l’esperienza al nostro corpo.
Essere coraggiosi significa accettare la nostra paura e vulnerabilità, senza fuggire o smettere di sentire.
Quando pratichiamo la consapevolezza coltiviamo anche il coraggio, infatti la consapevolezza contiene il coraggio.
Svegliarsi e confrontarsi con ciò che effettivamente sta accadendo, piuttosto che perpetuare il nostro copione di vita e convalidare i vecchi modelli reattivi, è un atto di audacia.
Il coraggio appare quando sono pronto a sedermi accanto alla paura, al dolore, alla rabbia.
Quando posso vedere e sentire le emozioni che mi spaventano e mi portano all’implosione o all’esplosione. Quando anziché combatterle, anestetizzarle, ignorarle, finalmente le ascolto, le interrogo, ci sto un pò insieme.
E’ a quel punto che possiamo sentire anche il coraggio, che possiamo sentire il nostro cuore.
L’essenza del coraggio è voler sentire il nostro cuore persino nelle situazioni difficili e dolorose.
La terza qualità essenziale per relazionarci con noi e con l’altro è la dolcezza.
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