Come si forma il trauma

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Che cos’è il trauma?

Il trauma è l’effetto di un singolo evento, spesso improvviso o imprevedibile o troppo intenso, o di una serie di eventi ripetuti nel tempo che, colpendo l’individuo, lo sovrastano.
[Se desideri approfondire cos’è il trauma, clicca qui.]
Per parlare di trauma è necessario spiegare cosa sia il sistema nervoso autonomo.

Il sistema nervoso autonomo

Il sistema nervoso autonomo regola, senza il nostro controllo, tutte le funzioni di base del corpo compresi gli organi interni, rispondendo ai segnali del sistema nervoso centrale.
Il sistema nervoso autonomo si divide in due rami: simpatico e parasimpatico.
Il sistema simpatico interviene nelle situazioni di stress, di attività intensa e di pericolo, caricando il corpo di energia per permettergli di far fronte all’emergenza.
Il sistema parasimpatico aiuta a rilassarsi e a scaricare l’attivazione di energia generata dal sistema simpatico.
Quando il sistema nervoso è in equilibrio, i due rami del sistema funzionano in sinergia provocando regolari cicli di carica e scarica.

Il Cervello Trino

Il nostro cervello è composto da tre parti che operano in modo coordinato:

  1. La neo-corteccia (cervello cognitivo) è la parte pensante, creativa;
  2. Il cervello limbico (cervello emozionale) si occupa delle emozioni e dei sentimenti;
  3. Il cervello rettile (cervello istintivo o primitivo) sovrintende a tutte le funzioni involontarie: sonno, appetito, sudorazione, regolazione della temperatura corporea, del battito cardiaco, funzioni sessuali, riproduzione e autoconservazione.
    Il cervello rettile è chiamato anche primitivo perché dal punto di vista evolutivo è il settore più antico del nostro cervello ed è una parte che abbiamo in comune con gli animali.
    E’ questo il cervello che si occupa della sopravvivenza e che prende il sopravvento in caso di minaccia innescando le reazioni istintive di orientamento difensivo.

[Leggi l’articolo sulle reazioni alla minaccia: lotta, fuga o congelamento]

Cosa accade in una situazione di pericolo o di minaccia?

Mentre il cervello rettile prende il sopravvento e attiva le reazioni istintive di orientamento difensivo di lotta o di fuga. il sistema simpatico interviene mobilitando grandi quantità di energia per rendere possibile l’azione e provocando una serie di cambiamenti nel corpo:

  • aumento del battito cardiaco e della respirazione;
  • trasferimento del sangue dal sistema digerente verso i muscoli per permettere movimenti più rapidi;
  • restringimento dei vasi sanguigni e ritiro del sangue dalla periferia cutanea (la pelle diventa pallida e fredda) per prepararsi a potenziali lesioni fisiche;
  • dilatazione delle pupille e ritrazione delle palpebre (gli occhi si spalancano) per permettere di orientarsi.

Se le risposte alla minaccia vengono completate con successo e il pericolo è passato il sistema parasimpatico riprende la sua funzione naturale di scaricare l’attivazione (energia mobilitata) e il sistema nervoso ritorna in equilibrio.

[Clicca qui se desideri approfondire questo argomento]

Se invece la minaccia è sopraffacente e si è incapaci di lottare o fuggire, istintivamente si entra nella reazione di irrigidimento. Questa manovra difensiva istintiva ha un duplice scopo: il primo è quello di trarre in inganno l’aggressore facendogli pensare di essere morti in modo che perda l’interesse per noi; il secondo è che, se si è feriti o uccisi, nello stato di irrigidimento, non si sente alcun dolore.
Ma pur essendo immobilizzati il nostro sistema si trova in uno stato di allerta, con un sovraccarico di energia accumulata che non è stata scaricata nella lotta o nella fuga.
Gli animali che sopravvivono ad un attacco irrigidendosi, successivamente scaricano l’energia in eccesso scrollandosi e tremando. Questa reazione istintiva permette al loro sistema nervoso di ritrovare l’equilibrio.
Per gli esseri umani è difficile completare tale processo perché l’energia di sopravvivenza sviluppata dal corpo è così forte che spaventa e la neo corteggia può giudicare, ostacolando il processo naturale di scarica.

Il sistema nervoso diventa sovra-attivato quando la stimolazione si presenta in modo troppo veloce o troppo improvviso, oppure quando è troppa per poter essere elaborata da una capacità di resilienza normale.

Nel grafico seguente osserviamo cosa avviene quando i flussi regolari di carica e scarica vengono interrotti dallo shock traumatico nella fase di carica (ON) o nella fase di scarica (OFF).

trauma

Quando il sistema nervoso autonomo rimane bloccato su ON c’è una sovra-attivazione del sistema nervoso simpatico

  • Sintomi fisici: aumento della frequenza del battito cardiaco, difficoltà di respirazione, sudori freddi, formicolii, tensione muscolare, risposta di trasalimento esagerata, dolore cronico, incapacità di dormire o rilassarsi.
  • Sintomi emozionali e mentali: tendenza all’ansia o attacchi di panico, manie, scoppi d’ira, ipervigilanza, pensieri a tutta velocità, preoccupazione.

Quando il sistema è bloccato su OFF, la sovra-attivazione interessa il sistema parasimpatico

  • Sintomi fisici: energia bassa, sfinimento, stordimento e ridotta sensibilità, scarso tono muscolare, ridotta digestione, battito cardiaco o pressione sanguigna bassi, ridotto funzionamento del sistema immunitario.
  • Sintomi emozionali e mentali: depressione, dissociazione, apatia, sconnessione nelle relazioni, ridotta capacità di risposta.

Sistema simpatico e parasimpatico si possano attivare contemporaneamente

  • Se sono sovra attivati simultaneamente entrambi i rami del sistema nervoso autonomo si potrebbe manifestare ansia nascosta sotto la depressione, rigidità in una parte del corpo con scarso tono muscolare nel resto del corpo, diarrea alternata a costipazione, alti e bassi umorali molto intensi e ravvicinati.

[Se vuoi approfondire l’argomento dei sintomi post traumatici clicca qui]

In che modo Somatic Experiencing può portare giovamento ad un sistema nervoso attivato?
In questo articolo ho spiegato cosa si propone di fare Somatic Experiencing e con quali strumenti, buona lettura.

6 Comments Come si forma il trauma

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