Corazza che protegge, corazza che ingabbia
Fin da piccoli abbiamo imparato a costruirci una corazza, uno scudo sia fisico che mentale dietro il quale la personalità si nasconde per proteggere l’individuo come meccanismo di adattamento all’ambiente. Ma l’equilibrio psichico garantito dalla corazza ha un caro prezzo.
La corazza da una parte ci protegge dai traumi (che cos’è il trauma?) che non siamo riusciti ad integrare riducendo apparentemente l’ansia e la paura, dall’altra perpetua una forte sfiducia nell’ambiente esterno, percepito come ostile e pericoloso.
Con il passare del tempo la corazza cessa di svolgere il suo ruolo primario di difesa e si trasforma in una gabbia. Una gabbia che limita l’emotività e l’espressione dei sentimenti. Una gabbia che impedisce il libero scorrere dell’energia vitale.
Lo spazio interiore diviene sempre più ridotto mentre aumenta la ricerca di libertà esteriore (dal lavoro, dalle relazioni…) insieme alla sensazione di fatica a livello fisico, mentale ed emozionale.
Riappropriamoci del nostro Sentire
I bambini che siamo stati chiedono OGGI di essere visti, accolti, amati ed accettati per quello che sono. E’ questo il messaggio che il corpo comunica attraverso le emozioni e le sensazioni che sono state represse e rimosse.
Come adulti, OGGI, siamo in grado di riappropriarci del nostro “sentire” senza che questo costituisca una minaccia mortale. Il sentire può diventare una possibilità di vita finalmente partecipata, vera e vitale.
L’importanza di ascoltare il Corpo
Che la mente menta è ormai un assioma per la maggioranza di noi. Che il corpo manifesti ciò che la mente non dice e la consapevolezza non sa, pure.
Che il Corpo sia ciò che la nostra Anima sceglie per poter fare esperienza sulla Terra inizia ad essere pensiero di molti.
Ciò che la nostra Anima ha scelto di sperimentare in questa vita ci porta a vivere determinate esperienze e, se cerchiamo di evitarle, il corpo ci costringerà a viverle.
Il rumore della mente
Ciò che la nostra mente pensa, ha un effetto sul nostro corpo. Le emozioni che proviamo si manifestano con sensazioni fisiche (sintomi post traumatici) e sono collegate ai pensieri che formuliamo.
La mente si illude di avere controllo. Cerca di reprimere, evita di sentire, chiude le connessioni neuronali che permettono il passaggio delle informazioni sensoriali.
Quello che accade al corpo esprime quello che anche il piano mentale, emotivo e spirituale stanno vivendo. Tutto ciò che ci accade sul piano fisico è per noi un insegnamento: ogni percezione, intuizione o sensazione del corpo va ascoltata e compresa, anziché repressa e nascosta.
Somatic Experiencing come via di presenza per vivere liberamente la propria vita
Somatic Experiencing favorisce, mediante un ascolto corporeo profondo (approndisci il Felt Sense), la scarica delle energie di sopravvivenza congelate nel corpo fisico in seguito a uno o più eventi traumatici. L’energia così scaricata torna ad essere disponibile nella nostra vita, rendendoci più forti e trasformando eventi penalizzanti e umilianti in occasioni di enorme crescita emozionale e spirituale.